Giovanni Francesco del Zotto
13/07/2012
Tolmezzo (Udine)
13/07/2012
Tolmezzo (Udine)

Dall’11 luglio Palazzo Frisacco accoglie, sino al 7 ottobre, la piccola esposizione «Gianfrancesco da Tolmezzo e il suo tempo» dedicata al frescante che tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del Cinquecento, attraverso la sua opera localizzata nel Friuli occidentale, segnò la produzione artistica coeva, soprattutto in ambito sacro.
La mostra a Palazzo Frisacco (a cura del Comitato di San Floriano) costituisce un punto di partenza per valorizzare la figura artistica di Gianfrancesco a 500 anni dalla morte. Un incontro con la committenza del tempo (non solo ecclesiastica), con la tecnica dell’affresco (presenti brani staccati, tra le poche testimonianze oggi amovibili come il «Padre Eterno con figure di Apostoli» dal Duomo di San Marco di Pordenone), con un percorso di maturazione stilistica attraverso il confronto con stampe e modelli di riferimento. E se la tavola proveniente dalla Gallerie dell’Accademia di Venezia («Madonna con Bambino e angeli musicanti», nono decennio XV secolo), la «Madonna in trono con Bambino e santi» (1507, già nella Chiesa di Santa Giuliana a Castel d’Aviano, unica opera su tela) e le proiezioni multimediali restituiscono parte d’un approccio conoscitivo, tre specifici itinerari invitano ad esplorare il territorio: quello carnico-bellunese, quello della zona compresa tra Spilimbergo e Pordenone fino al confine con il Veneto Orientale.
La mostra a Palazzo Frisacco (a cura del Comitato di San Floriano) costituisce un punto di partenza per valorizzare la figura artistica di Gianfrancesco a 500 anni dalla morte. Un incontro con la committenza del tempo (non solo ecclesiastica), con la tecnica dell’affresco (presenti brani staccati, tra le poche testimonianze oggi amovibili come il «Padre Eterno con figure di Apostoli» dal Duomo di San Marco di Pordenone), con un percorso di maturazione stilistica attraverso il confronto con stampe e modelli di riferimento. E se la tavola proveniente dalla Gallerie dell’Accademia di Venezia («Madonna con Bambino e angeli musicanti», nono decennio XV secolo), la «Madonna in trono con Bambino e santi» (1507, già nella Chiesa di Santa Giuliana a Castel d’Aviano, unica opera su tela) e le proiezioni multimediali restituiscono parte d’un approccio conoscitivo, tre specifici itinerari invitano ad esplorare il territorio: quello carnico-bellunese, quello della zona compresa tra Spilimbergo e Pordenone fino al confine con il Veneto Orientale.