Theo van Doesburg, pseudonimo di Christian Emil Marie Küpper (Utrecht, 30 agosto 1883 – Davos, 7 marzo 1931), fu un autodidatta, teorico dell'architettura e delle arti figurative, pittore, architetto.
La sua prima mostra di quadri si tenne all'Aja nel 1908. Dal 1912 iniziò a pubblicare sulla rivista Eenkeid i suoi primi scritti letterari e di critica d'arte. Nel 1916, insieme agli architetti Jacobus Johannes Pieter Oud e Jan Wils, diede vita all'associazione De Sphinx.
Nel 1917 con Piet Mondrian fondò la rivista De Stijl che decantava il radicale "rinnovamento dell'arte" e intorno alla quale nacque il movimento del neoplasticismo. Alla rivista partecipò scrivendo su svariati argomenti e firmandosi spesso con pseudonimi: come poeta si firmava J.K. Bonset, come filosofo A. Camini. Attraverso la rivista ebbe contatti con gli esponenti di gran parte delle avanguardie europee.
I contatti con il Bauhaus [modifica]
Nel 1919 su invito di Viking Eggeling ed Hans Richter van Doesburg si recò a Berlino, portando con sé i primi films astratti, la collezione della rivista De Stijl e fotografie dei lavori neoplastici[1]. La notte di Natale, in casa di Bruno Taut, van Doesburg incontrò Walter Gropius, Adolf Meyer, Fred Forbat e diversi studenti del Bauhaus[2]. Gropius dopo aver esaminato il materiale auspicò la presenza di van Doesburg a Weimar. Nel 1921 con la nuova moglie Pétro-Nelly van Moorsen[3] nel mese di aprile si trasferirono a Weimar, con l'intento di essere immesso nel corpo docente del Bauhaus. Nel 1922 collaborò anche alla rivista dada Mécano con Kurt Schwitters, Jean Arp e Tristan Tzara.
La pittura aveva il compito di valorizzare l'architettura. La sua pittura è caratterizzata dall'utilizzo di colori primari e forme geometriche elementari, come linee e quadrati. Nel 1925 la Bauhaus pubblica a Monaco uno scritto sui principi basilari delle arti plastiche "Grundbegriffe der neue Gestaltenden Kunst".
Nel 1927 realizzò il restauro del Cafè de l'Aubette a Strasburgo insieme a Hans Arp e Sophie Taeuber; in questo intervento è evidente la sua visione spaziale mediante sintesi geometrica e colori puri. L'anno prima della sua morte progettò di costituire un nuovo gruppo d'avanguardia; tale decisione probabilmente derivava dall'amarezza per l'esperienza negativa dell'incontro con il Bauhaus di Walter Gropius a Weimar. Nel 1930 il suo atelier parigino sarà nuova sede per il movimento De stijl. Nel 1931, anno della sua morte, finirà anche l'avventura del movimento De Stijl.
(Wikipedia)