William Hogarth (Londra, 10 novembre 1697 – Londra, 26 ottobre 1764) è stato un pittore, incisore e autore di stampe satiriche inglese.
È lo stesso artista a rivelarci le fonti da cui attinge per le sue opere, ovvero il teatro e la contemporanea letteratura inglese:
Ho voluto comporre pitture su tela simili a rappresentazioni sulle scene; e spero che vengano giudicate con lo stesso criterio; ho cercato di trattare il mio soggetto come autore drammatico; il mio quadro è il mio palcoscenico, e attori sono uomini e donne che per mezzo di atti e gesti figurano una pantomima.
Hogarth, si inserisce in un contesto culturale in cui con l'affermazione della borghesia e dei valori sociali di buon senso e rispettabilità, gli artisti inseriscono nei loro quadri una morale concerta e facilmente identificabile, unita al gusto del racconto e ad un'analisi attenta degli aspetti reali e quotidiani.
Figlio di un maestro di scuola, il pittore venne chiamato William in onore del re Guglielmo III. Allievo, dal 1718 al 1720, dell'incisore di stemmi in argento Ellis Gamble, da cui apprese il modo di disporre una decorazione ricca e complessa entro una piccola superficie, resosi indipendente eseguì soprattutto cartelli e insegne di negozi, di carattere popolare.
Dedicatosi quasi esclusivamente ad incisioni satiriche su temi d’attualità, che hanno per oggetto la società londinese, iniziò a realizzare caricature degli eventi della vita del teatro.
Nel 1729, sposò la figlia del celebre pittore James Thornhill, dipingendo nello stesso anno il Ritratto di Enrico VIII e Anna Bolena, perduto, per i giardini di Vauxhall. Tra il 1729 e il 1733 lavora soprattutto come ritrattista per una clientela di ceto elevato.
A questo periodo sono i primi lavori sul tipo dei conversation pieces, scene di conversazione, ovvero ritratti di gruppo alieni da ogni pretesa di ufficialità, che partendo da uno spunto aneddotico di vita privata, assurge grazie ad un'attenta analisi psicologica a vera e propria pittura d'ambiente e di costume.
All’inizio degli anni ’30 il pittore eseguì le sue prime serie di dipinti, definiti da lui stesso «soggetti morali moderni», in cui ciascuna serie viene dedicata a un singolo personaggio, del quale analizza, in diversi episodi, l'ascesa e il declino.
Grazie al successo finanziario delle «carriere», poté passare agevolmente a composizioni di genere storico, realizzando il Buon Samaritano e lo Stagno di Bethesda per il Saint Bartholomew's Hospital. Del 1737 è la serie Una giornata a Londra,in quattro dipinti e ora in collezione privata.
Del 1744 è la serie il Matrimonio alla moda, in sei dipinti conservati alla National Gallery di Londra, e altrettante incisioni, il ciclo ruota attorno a un matrimonio combinato da un nobile decaduto e da un ricco mercante, che non esita a sacrificare la figlia per i suoi interessi di ascesa sociale, nella tela con Il contratto, sulla destra è il nobile gottoso, che mostra l'albero genealogico e riceve la dote, mentre il mercante esamina minuziosamente il contratto matrimoniale, sulla sinistra i due giovani ostentamene indifferenti.
Nel 1753 pubblicò il trattato di estetica, The Analysis of Beauty, in cui si schiera su posizioni anti-accademica considerando tra l'altro la «linea serpentinata» l’elemento primordiale del bello ideale.
Nel 1754 dipinse una serie sulle Elezioni, in quattro dipinti, conservati al John Soane's Museum e realizzando nel 1756 un trittico dipinto per Saint Mary Redcliffe a Bristol con l’Ascensione, le Tre Marie al sepolcro e la Chiusura del sepolcro. Del 1760 fu il quadro storico Sigismondo, ora alla Tate Gallery, considerato, all'epoca, un fallimento.
(Wikipedia)