Agnolo Bronzino, soprannome di Agnolo di Cosimo di Mariano (Monticelli di Firenze, 17 novembre 1503 – Firenze, 23 novembre 1572), è stato un pittore italiano.
Noto per essere stato un grande ritrattista, lavorò spesso e a lungo nell'ambito della corte medicea.
Proveniva da una famiglia povera, figlio di un macellaio. Il soprannome "Bronzino" ("del colore del bronzo"), dovuto forse al colore dei capelli, è attestato per la prima volta nel 1529.
Dopo un apprendistato presso Raffaellino del Garbo, verso il 1515 iniziò a lavorare nella bottega di Pontormo (1494-1556), che influenzò la carriera pittorica del Bronzino.
Il Bronzino si collocò nella corrente pittorica manieristica.
Tra il 1523 ed il 1525 collaborò con il maestro alle decorazioni del chiostro della certosa del Galluzzo e poi a quelle della cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita.
Al 1529 risale la Pietà con la Maddalena, mentre nel 1531 si trasferì a Pesaro dove lavorò per la famiglia Della Rovere. Una nuova fase artistica il Bronzino la evidenziò con la serie di ritratti eseguiti dal 1530 al 1545, come l'Ugolino Martelli, e il Bartolomeo e Lucrezia Panciatichi, nei quali la verosimiglianza delle figure, rafforzata dai chiaroscuri, convive con un valore della forma metafisico.
Nel 1539 fu chiamato alla corte di Cosimo I de' Medici, per il quale lavorò alla decorazione della cappella di Eleonora di Toledo nel Palazzo Vecchio, oltre ad una serie di ritratti commissionati anche dagli alleati come i Doria. In questo periodo eseguì dipinti a sfondo sacro e profano e un notevole numero di cartoni per l'Arazzeria medicea.
Nel 1541 il Bronzino entrò nell'Accademia Fiorentina e realizzò il Passaggio del Mar Rosso raggiungendo l'apice della sua qualità artistica aggiungendo al manierismo una idealizzazione plastica ispirata dagli esempi scultorei michelangioleschi.
Nel 1548 si recò a Roma e alla morte di Pontorno, avvenuta nel 1557, si occupò di finire gli affreschi della chiesa di San Lorenzo a Firenze.
Venne nominato riformatore dell’Accademia delle Arti del Disegno nel 1563 ed in seguito venne reintegrato dopo l'espulsione nell'Accademia Fiorentina.
Morì il 23 novembre del 1572 nella casa dell'allievo Alessandro Allori e venne sepolto nella Chiesa di San Cristoforo degli Adimari.
(Wikipedia)